Referendum trivelle: si, no o astensione?

 

Da diverso tempo avevo abbandonato questo blog perché un po' schifato da questa strana politica italiana. Mi è però ripresa la voglia a seguito del dibattito che vede protagoniste le piattaforme petrolifere che estraggono gas o petrolio entro le dodici miglia dalla nostra costa lasciando peraltro fuori dalla discussione tutte le altre più lontane.

A seconda delle varie convinzioni si propaganda il si o il no e sembrerebbe non volersi accettare la terza opzione: l'astensione. 

Volendosi appellare ad una prassi oramai ben consolidata potrei ricordare che già nel '74 i cattolici, che nel nostro paese non sono proprio gli ultimi arrivati, invitarono gli italiani a non andare a votare. Nell'85 anche Craxi fu tentato  dall'invitare all'astensionismo nella decisione sulla scala mobile ma poi insieme al referendario storico Pannella, tentato anch'egli per un attimo, decise di desistere riprendendo poi l'argomento con maggior forza nel '91 quando sgombrando il campo dalle titubanze invitò gli italiani ad andare al mare. La pensava così Antonio Gava, capogruppo alla Camera e più volte ministro. Anche Umberto Bossi decise che sarebbe stato meglio andare al mare e la stessa cosa, udite udite, la pensò Piero Fassino seguito da sindacalisti storici come Sergio Cofferati, Antonio Pizzinato e Bruno Trentin con la forte disapprovazione di Fausto Bertinotti.

Ultimo in ordine di tempo Renzi, che oltre ad essere il presidente del Consiglio è anche il capo del partito democratico, anch'egli ci invita all'astensione.

Quanto sopra sarebbe più che sufficiente a stabilire che, quando fa comodo, l'astensione è universalmente accettata. 

Non mi piace però basarmi esclusivamente sulle decisioni contraddittorie passate e presenti  di politici appartenenti ad ogni partito ma, per le mie opinioni, come ognuno di noi di buon senso dovrebbe fare, mi appello volentieri alla nostra Costituzione. Essa prevede che perché il referendum sia valido si rechi alle urne almeno il 50% + uno degli aventi diritto al voto: Il Quorum!

E' da questa clausola inserita dai Padri Costituenti che l'astensione ha dignità e valore di voto non meno del si o del no.