Zanda e La Finocchiaro verso Berlusconi e Grillo. 21.05.2013

Ho sentito qualcuno dire: "prima si arriva in fondo e prima arriva la speranza di risalire". Credo che Zanda e la Finocchiaro stiano facendo di tutto per arrivarci più in fretta di chiunque altro.

Stiamo facendo un tentativo storico per tentare di risollevare le sorti disastrate di questa nostra Italia con enormi sforzi da parte delle due maggiori forze politiche.

In altri momenti l'hanno chiamato "compromesso storico", oggi "larghe intese". Il significato è esattamente lo stesso: due forze antagoniste si rendono conto che solo unite possono contribuire a dare una svolta decisiva a questa recessione che da oramai più di venti mesi ci attanaglia annullando tutti i sacrifici finora richiesti a lavoratori e pensionati. Sono queste le uniche categorie che, data la loro consistenza numerica garantiscono, da sole, un buon risultato per le casse dello Stato e sono solo queste le categorie che ogni volta vengono tartassate.

Il PDL dal pomeriggio del 25 febbraio, e cioè da subito dopo le ultime elezioni politiche, ha rapidamente realizzato questa necessità: non c'erano i numeri per governare in altro modo se non uniti. Il PD ha  impiegato più tempo per arrivare alla stessa conclusione ma ora finalmente il compromesso è fatto. Il resto è cronaca giornaliera, si cerca di eliminare dal tavolo delle trattative tutto ciò che può dividere per evitare il riaffiorare di antichi rancori cercando di lavorare solo su progetti comuni e condivisibili come si fa in un matrimonio che ci si augura duri a lungo.

Come accadde subito dopo le elezioni però il PD anche questa volta c'è arrivato tardi. E' vero, non hanno avuto molto tempo per spiegare bene alla Base, a tutti i vecchi ex comunisti ed ai giovani del nuovo PD che il boccone, anche se un po' amaro era da ingoiare, ed una parte, quella un pò più lenta a capire il meccanismo, si ribella. Niente di irreparabile: si faranno riunioni ai vari livelli e verrà spiegato a tutti come era impossibile agire diversamente e, come sempre, la spiegazione scesa dall'alto metterà tutti d'accordo.

La cosa grave invece, anzi molto grave, accade all'interno della dirigenza. Pure lì, anche se con meno giustificazioni, qualcuno non ha capito. Luigi Zanda, capogruppo del Partito Democratico al Senato, incontra Berlusconi in strada e mentre il Cavaliere allunga la mano per salutare, il buon Zanda gli affibbia un calcio ben assestato negli stinchi. Si, proprio così, proporre di votare la sua ineleggibilità è stato come dargli un calcio negli stinchi o peggio un bel pugno sullo stomaco.

Con questo e con l'altro provvedimento con il quale la Finocchiaro propone di non ammettere alle consultazioni elettorali i Movimenti, abbiamo proprio toccato il fondo.

C'è un uomo nel PD che non ha bisogno di spiegazioni: ha capito già tutto. C'è il sindaco di Firenze, per quei pochi che ancora non lo conoscessero un certo Matteo Renzi, che lo dice a gran voce da tempo: per vincere bisogna prendere i voti degli italiani. Non serve fare nè lo sgambetto a Berlusconi nè a Grillo. Proposte chiare e provvedimenti rapidi per ridare fiducia a questo Paese per consentire ai nostri giovani di ricominciare a sperare ed ai nostri cinquantenni di riprendersi dal terrore della perdita del posto di lavoro.

Zanda e la Finocchiaro anzichè scivolare su argomenti impossibili, usino i loro prestigiosi incarichi in seno al Parlamento per far si che non siano più le solite sole due categorie a fare sacrifici per risanare la brocca rotta ma si impegnino perchè tutti contribuiscano al risanamento. Basta con la paura delle varie lobby che non appena vengono sfiorate da qualsivoglia provvedimento si ribellano e immancabilmente ottengono la "grazia". Siamo stanchi di essere sempre i soliti a pagare. Anche se le auto blu, le pensioni d'oro, la giungla retributiva e quant'altro alla fine rappresentassero solo "gocce nel mare", noi abbiamo bisogno di quelle gocce che comunque sarebbero per tutti un segnale di rinnovamento.

Scrivi commento

Commenti: 0