Ancora no a Berlusconi anche alla nuova Bicamerale?(convenzione per le riforme)

Non è facile capire la politica italiana. Questa Sinistra e centro-sinistra che nell’ultimo periodo ha speso quasi tutta la propria credibilità affermando che “mai con Berlusconi” e che oggi si trova a governare proprio con questo centro-destra berlusconiano, non ha ancora capito.

Aveva mille ragioni Grillo quando affermava che Bersani e tutti loro non avevano capito. L’hanno fatto, forse con troppo ritardo, rendendosi conto che Grillo oltre ad averli ridicolizzati con lo streaming voleva vederli con il  “cappello in mano” più di quanto il Bersani con la sua sfrenata sete di potere aveva già fatto,  per dare loro il definitivo colpo di grazia una volta ottenuto il Presidente della Repubblica indicato ed utilizzato come trappola per il PD.

Aderendo con Letta al governo di grande coalizione, hanno accettato la possibilità di governare senza tornare al voto ma ora  vorrebbero farlo con i berlusconiani ma senza Berlusconi che, come loro affermano in ogni occasione, del PDL sarebbe il padrone assoluto.

Questo Paese ha bisogno che venga ripristinato il rispetto reciproco fra i vari Partiti. Se è necessario, come lo è, modificare la Costituzione, chi meglio di Berlusconi può presiedere questa Convenzione per le Riforme? Da sempre è lui che sostiene la necessità di dare un assetto più moderno alla nostra Repubblica. L’articolo che precede nel menù, scritto quando era in esame la candidatura vincente per la Presidenza della Repubblica, si ripropone tale e quale in questa simile occasione.

E’ necessario finirla di attribuire a Berlusconi colpe e indegnità previste dall’art. 54 della nostra Costituzione per relegarlo nel limbo o addirittura nell’inferno politico.

 L'art. 54 della Costituzione della Repubblica Italiana così recita:

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. 

 

L’art. 54 chiarisce definitivamente che colui a cui sono affidate funzioni pubbliche è tenuto ad ademperLE con disciplina ed onore. Quell'adempierLE indica proprio che ci si intende riferire alle FUNZIONI PUBBLICHE. La vita privata ed in particolare le feste organizzate in casa di chiunque non sono certo FUNZIONI PUBBLICHE e da questa certezza deriva la mia convinzione che sicuramente i Padri Costituenti intendevano si proteggere la Repubblica ma da Ladri ed usurpatori di denaro e funzioni pubbliche.

 

Invito pertanto alla lettura dell’articolo che precede nel menù semplicemente sostituendo le parole “Presidente della Repubblica”con "Presidente per la Convenzione per le Riforme".

 

R. Caponeri  04.05.2013

 

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